domenica 16 giugno 2013
Conclusione
Siamo giunti, con il termine delle lezioni, alla conclusione di questo interessante viaggio all'interno del mondo dell'architettura.
Il nostro percorso è iniziato attraverso un'introduzione in cui si sono specificati al lettore i temi e gli argomenti che sarebbero stati trattati e i relativi libri a cui si faceva riferimento.
In seguito, attraverso un abbecedario, si è esposto un elenco per chiarire i concetti fondamentali e attraverso la mappa concettuale si sono volute identificare le parole chiave del tema preso in considerazione.
Il nostro percorso è poi continuato analizzando "La piazza universale di tutte le professioni del mondo", un'opera molto importante di Tommaso Garzoni, scritta nel 1585 che offre un'analisi completa su tutte le professioni conosciute allora e in particolare anche del mestiere dell'architetto. Si è poi fatto riferimento ad un importantissimo trattato di Marco Vitruvio Pollione (considerato uno dei più grandi architetti delle storia): il "De architectura", scritto attorno al 29 a.C. e dedicato ad Augusto.
E' stata poi condotta una breve ricerca sull'etimologia del termine "architetto" e sulle unità di misura nell'architettura.
Più avanti si è poi rivolta l'attenzione alle cattedrali, dapprima attraverso una semplice ma efficace mappa delle principali cattedrali gotiche, si è poi voluto parlare di un tema da sempre molto affascinante, ovvero i misteri delle cattedrali gotiche e infine si è affrontata la descrizione delle rappresentazioni della cattedrale di Rouen di Claude Monet e della cattedrale di Lincoln, che viene citata nel libro, letto in parallelo a questo blog, di Ken Follett intitolato "I pilastri della terra" e che per molti anni fu l'edificio più alto del mondo.
A proposito de "I pilastri della terra", si sono fatti altri riferimenti diretti al romanzo, specialmente nel trattare il ruolo della calce e della livella nell'architettura.
Tra i post non poteva mancare la figura di uno dei "padri" dell'architettura: Villard de Honnecourt.
Si è in seguito ampliato lo spazio di ricerca, non più rivolto solo strettamente al passato e si è parlato degli edifici più alti del mondo, a partire dalle antichissime piramidi per giungere fino ai giorni nostri e agli immensi grattacieli che svettano sempre più in alto.
Inoltre si è voluto rivolgere uno sguardo ai più grandi architetti della storia, da Marco Vitruvio Pollione a Giotto, da Filippo Brunelleschi a Le Corbusier, per giungere infine a un grandissimo architetto italiano dei nostri giorni: Renzo Piano.
Infine si è anche voluto proporre un curioso e interessante accostamento tra architettura e pubblicità.
Le lezioni di storia della tecnologia e questo stesso blog hanno rappresentato una bella esperienza e sono state per me, non solo una grande opportunità di conoscenza e di istruzione, ma anche una incredibile fonte di idee nuove e di riscoperte personali. Ho imparato a capire l'importanza delle cose più piccole e apparentemente insignificanti e di coglierne la vera essenza, quella che si cela dietro ogni superficialità.
Concludo con un sincero rigraziamento e siccome a mio parere è solo divertendosi che si imparano davvero le cose, auguro a tutti semplicemente un buon divertimento!
Renzo Piano
"Quello dell'architetto è un mestiere d'avventura: un mestiere di frontiera, in bilico tra arte e scienza. Al confine tra invenzione e memoria, sospeso tra il coraggio della modernità e la prudenza della tradizione. L'architetto fa il mestiere più bello del mondo perchè su un piccolo pianeta dove tutto è già stato scoperto, progettare è ancora una delle più grandi avventure possibili."
(Renzo Piano)
Renzo Piano.
Per un attimo ci terrei a lasciare il tema principale di questo blog, che è incentrato in particolare sull'architettura tipicamente gotica, per riservare un piccolo spazio a Renzo Piano, uno dei più grandi architetti italiani nel mondo, perchè a mio avviso può essere interessante, non solo vedere l'architettura nella storia, ma rivolgere anche uno sguardo al presente.
Tutte le informazioni che riguardano questo grande architetto si possono trovare al seguente link:
http://it.wikipedia.org/wiki/Renzo_Piano
Tuttavia la mia intenzione principale era quella di mostrare un breve video in cui Renzo Piano parla del cosa significa fare architettura:
Una frase in particolare mi ha colpito: "Noi italiani siamo come dei nani sulle spalle di un gigante, e il gigante è la cultura, una cultura antica che ci ha regalato una straordinaria e invisibile capacità di cogliere la complessità delle cose, e questo è un capitale enorme."
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sabato 15 giugno 2013
I più grandi architetti della storia
Ripercorriamo ora quali sono stati i più importanti architetti nel corso della storia.
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- I più antichi architetti della storia furono i sacerdoti dell'antico egitto, che dirigevano i lavori per la progettazione e la costruzione delle piramidi.
- Marco Vitruvio Pollione (80-15 a.C.) fu un importante architetto e scrittore romano, considerato il più famoso teorico dell'architettura di tutti i tempi e noto per il suo importantissimo trattato: "De architectura".
- Villard de Honnecourt (XIII sec.), architetto francese noto per il "Livre de portraiture", un taccuino di fondamentale importanza in cui le didascalie e i disegni rappresentano le tecniche architettonico in uso nei cantieri gotici.
- Giotto (1267-1337), pittore e architetto italiano. (La leggenda narra che Giotto fosse capace di disegnare una perfetta circonferenza senza l'uso del compasso).
Giotto.
- Filippo Brunelleschi (1377-1446), architetto, ingegnere, orafo e scultore del Rinascimento, noto soprattutto per la costruzione della cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze.
Cupola di Santa Maria del Fiore di Brunelleschi.
- Leon Battista Alberti (1404-1472).
- Donato di Angelo di Pascuccio detto il Bramante (1444-1514).
- Gian Lorenzo Bernini (1598-1680).
- Christopher Wren (1632-1723).
- Frank Lloyd Wright (1869-1959).
- Le Corbusier (1887-1965).
- Achille Castiglioni (1918-2002).
- Renzo Piano (1937- ).
Il lingotto di Torino progettato da Renzo Piano.
- Philippe Starck (1949- ).
Philippe Starck.
venerdì 14 giugno 2013
Dalle piramidi, alle cattedrali, ai grattacieli: gli edifici più alti del mondo
Gli uomini, fin dall'antichità, hanno sempre cercato di rappresentare il loro ingegno e la loro maestosità attraverso costruzioni di volta in volta più alte. Basti per esempio pensare alle piramidi; queste costruzioni erano un vero e proprio "miracolo" dell'architettura se si considerano il periodo in cui sono state costruite e gli strumenti allora in uso. Infatti non per caso la celeberrima piramide di Cheope, costruita intorno al 2570 a.C, è stata inserita tra le sette meraviglie del mondo (tra le quali tra l'altro è l'unica ancora esistente) ed è stata per 3800 anni l'edificio più alto del mondo (originariamente alta 146.6 metri e ora 138 metri).
A mio parere è interessante notare come per un periodo lunghissimo di tempo (3800 anni) l'uomo non abbia mai costruito un edificio più alto della piramide di Cheope. Solo nel 1300 questo primato passa alla cattedrale di Lincoln in Inghilterra, con un altezza di 160 metri, che però perderà poi a causa del crollo della guglia originale nel 1549.
A partire da questa cattedrale si susseguono molte altri edifici di volta in volta ancora più imponenti passando dalla cattedrali di Strasburgo e di Rouen per poi arrivare infine ai 157 metri del duomo di Colonia nel 1880.
Da questo periodo in poi l'uomo non punta più sulla realizzazione di cattedrali immense ma si orienta nella costruzione di monumenti e di torri sempre più alte tanto che a partire dal 1884 il primato spetta al monumento a Washington e dal 1889 al 1930 alla Tour Eiffel che raggiunge i 300 metri di altezza.
A partire da questi anni in architettura giunge dall'America un nuovo modo di concepire gli edifici: i grattacieli.
Il primo grattacielo è generalmente considerato quello della Home Insurance Company, di tredici piani, costruito nel 1885 a Chicago.
Nell'arco di pochi anni negli Stati Uniti si iniziò a costruire edifici sempre più alti, tanto che nel 1930 è proprio un grattacielo a diventare l'edificio più alto del mondo: il Chrysler Building di New York (319 metri).
Queste immense costruzioni furono possibili grazie alla rivoluzione industriale e all'introduzione di macchine che favorirono la costruzione di altissime torri in calcestruzzo, vetro e acciaio.
Dal 1930 in avanti il record di altezza è sempre stato detenuto da un grattacielo e al giorno d'oggi il primato appartiene al Burj Khalifa di Dubai che con ben 160 piani, raggiunge l'incredibile altezza di 820 metri.
Piramide di Cheope (al centro).
Duomo di Colonia.
Tour Eiffel.
Burj Khalifa.
Edifici più alti del mondo a confronto.
Per ulteriori approfondimenti:
giovedì 13 giugno 2013
Villard de Honnecourt
Tuttavia di lui si sa ben poco; ricordato soprattutto per un taccuino di appunti e disegni relativi all'arte di costruire cattedrali, risalente al 1265.
Il taccuino di Honnecourt può essere considerato il primo esempio di trattato di ingegneria, con consigli e istruzioni per la costruzione delle cattedrali.
Nel taccuino sono presenti disegni e didascalie relativamente alle tecniche di costruzione in uso nel periodo gotico; tra le varie rappresentazioni ci sono anche le piante della torre di Laon, il rosone delle cattedrali di Chartres e di Losanna e la pianta delle cattedrali di Cambrai e di Reims.
Presunto ritratto di Villard de Honnecourt.
La torre di Laon.
Rosone della cattedrale di Losanna.
"Nella sua essenzialità il taccuino di Villard è una pietra miliare, perchè riesce a sintetizzare tutte le peculiarità della nuova figura dell'ingegnere costruttore di cattedrali. [...] La geometria diviene linguaggio e strumento unificante di forme; alla geometria si affianca l'arte del misurare e del riprodurre, e quindi del costruire."
Vittorio Marchis, "Storia delle macchine"- Editori Laterza, pagina 50.
Infine è grazie al taccuino di Villard che si sono potuto conoscere molte informazioni sull'uomo del tredicesimo secoloe sui metodi progettuali e costruttivi delle cattedrali gotiche.
Informazioni tratte principalmente da:
- Wikipedia;
- Vittorio Marchis, "Storia delle macchine"- Editori Laterza.
Per ulteriori approfondimenti:
domenica 9 giugno 2013
La cattedrale di Lincoln
"Sulla destra di Philip, a non più di un quarto di miglio dalla porta del castello, c'era la facciata ovest della cattedrale.[...] Non c'erano edifici monastici: la cattedrale di Lincoln non era gestita da frati bensì dai canonici che vivevano in case comuni situate nei pressi della chiesa.[...] Philip ammirò la facciata ovest della cattedrale. Aveva un arco di ingresso enormemente alto, e ai lati arcate più modeste, ma comunque imponenti.
Sembrava la porta del paradiso...e in un certo senso lo era. Philip decise immediatamente che anche la cattedrale di Kingsbridge avrebbe dovuto avere portali altissimi.
Philip e Richard lasciarono i cavalli allo scudiero, attraversarono l'accampamento ed entrarono nella cattedrale. Era affollata. Le navate erano state trasformate in scuderie e centinaia di cavalli erano legati alle colonne. La navata centrale era invasa da uomini armati, e anche lì c'erano fuochi accesi per cucinare e coperte stese a terra per dormire. [...] Philip alzò gli occhi al soffitto: era di legno, splendidamente dipinto a colori vivaci, ma correva il pericolo d'incendiarsi con tutta quella gente che cucinava in chiesa."
Ken Follett, "I pilastri della terra"- Oscar Mondadori - pagine 508 e 509.
Cattedrale di Lincoln.
La cattedrale di Lincoln venne consacrata nel 1092 e fu edificata dal vescovo Remigio su volere di Guglielmo il Conquistatore.
Questa cattedrale rappresenta il prototipo completo di architettura gotica inglese: policromia dei marmi, doppio transetto (ognuno formato da una navata e da alcune cappelle), elevato decorativismo delle volte e senso di orizzontalismo.
Cattedrale di Lincoln.
Ci sono pochi contrafforti, perchè in Inghilterra l'uso dell'arco rampante è molto limitato.
La torre centrale della cattedrale di Lincoln è alta 82 metri (resta la più alta d'Europa tra quelle prive di guglia). Prima del crollo della guglia originale nel 1549, la torre della cattedrale era la più alta costruzione del mondo.
Pianta della cattedrale di Lincoln.
Interno della cattedrale di Lincoln.
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domenica 2 giugno 2013
Pubblicità
Pubblicità e architettura
Nel mondo della tecnologia in generale, la pubblicità ha un impatto notevolissimo.
Poco tempo fa guardando la televisione ho visto una pubblicità in cui si faceva riferimento alla storia dell'arte italiana (quindi con molti riferimenti all'architettura), partendo dall'arte classica per arrivare allo stile liberty, per pubblicizzare una nuova macchina tedesca.
Interessante e di grande impatto è a mio parere l'accostamento arte-strada: ad ogni riferimento artistico si associa un aggettivo e l'immagine propone a seconda del momento un tipo particolare di strada.
Infine c'è una sorta di "finale aperto" in cui si fa intuire che ancora non tutte le strade sono state percorse e questo secondo me è anche il messaggio implicito che sta nella tecnologia: non si smetterà mai di crescere, ma ci sarà un continuo sviluppo, passo dopo passo e fino ad oggi la tecnologia è stata l'esempio più rappresentativo di questo continuo sviluppo.
Pubblicità Audi A4
Inoltre pensando al ruolo della pubblicità nell'architettura mi è venuto in mente il video di presentazione della città di Torino per le olimpiadi invernali del 2006.
venerdì 31 maggio 2013
La calce e la livella
Il ruolo della calce e della livella
"Philip notò che la pietra era quasi liscia in alto e in basso quanto sul lato che sarebbe rimasto visibile. Sorpreso, ne chiese la ragione a Tom. << Una pietra non deve mai toccare le altre che stanno sopra e sotto >> rispose Tom. << La calce serve a questo.>>
<< Perchè non si devono toccare? >>
<< Perchè si aprirebbero le crepe. >> Tom si raddrizzò per spiegare meglio. << Se cammini su un tetto di ardesia, lo sfondi con il piede. Ma se metti sul tetto un'asse, puoi camminare quanto vuoi senza danneggiare le tegole. L'asse distribuisce il peso. E la calce ha la stessa funzione.>>
Philip non ci aveva mai pensato. L'edilizia era una cosa affascinante, soprattutto quando si aveva a che fare con uno come Tom, capace di spiegare ciò che faceva.
Il lato più ruvido della pietra era quello sul retro. Sicuramente, pensò Philip, sarebbe stato visibile all'interno della chiesa... Ma poi ricordò in realtà che Tom costruiva un muro doppio, con una cavità in mezzo; quindi le parti posteriori dellle pietre sarebbero state nascoste.
Quando Tom aveva posato la pietra sullo strato di calce, prendeva la livella. Era un triangolo di ferro con un laccio di cuoio fissato all'apice e alcuni segni alla base. Al laccio era assicurato un peso di piombo che lo teneva sempre teso. Tom metteva la base dello strumento sulla pietra e guardava dove cadeva il peso. Se andava da una parte o dall'altra della linea centrale, batteva con il martello sulla pietra per livellarla esattamente. Poi spostava lo strumento in modo che congiungesse due pietre adiacenti, per controllare che la sommità delle pietre stesse fossero esattamente in linea. E infine, girava di traverso la livella sulla pietra per essere sicuro che non fosse inclinata da una parte o dall'altra. Prima di prendere un'altra pietra, faceva schioccare la funicella tesa per accertare che le facce delle altre fossero in linea retta. Philip non aveva mai immaginato che fosse tanto importante costruire i muri di pietra con un allineamento perfetto."
Ken Follett, "I pilastri della terra"- Oscar Mondadori - pagine 450 e 451.
In questo passo del romanzo di Ken Follett, il costruttore Tom spiega al suo priore Philip l'importanza nell'uso della calce durante la costruzione del muro di quella che diventerà poi la cattedrale di Kingsbridge.
Più precisamente questo estratto precede il momento dell'arrivo a Kingsbridge del vescovo Henry, chiamato dalla malvagia famiglia degli Hamleigh (Percy Hamleigh è il conte di Shiring), che in seguito all'occupazione della cava da parte del priore Philip per poter estrarre le pietre necessarie per la costruzione della nuova cattedrale (e di proprietà degli Hamleigh), decide di vendicarsi sul priorato di Kingsbridge cercando di convincere il vescovo a spostare la costruzione di una cattedrale a Shiring facendo leva sull'inoperosità di Kingsbridge.
La calce viene ottenuta per cottura, a temperature elevate, del calcare, una roccia diffusissima in natura costituita quasi esclusivamente da carbonato di calcio.
In questo passo si fa anche riferimento alla livella, strumento usato da Tom il costruttore per disporre le pietre orizzontalmente, ovvero parallele al terreno. La livella è uno strumento molto semplice ma estremamente efficace; esso sfrutta la forza di gavità della Terra, ovvero visto che tale forza agisce sempre perpendicolarmente rispetto al suolo, applicando un oggetto legato per mezzo di una corda all'estremità di un triangolo, in base alla sua posizione rispetto ad alcuni segni fatti sulla base del triangolo è possibile determinare esattamente la posizione parallela al suolo.
Oggi si usano invece livelle a bolla che sfuttano un principio fisico per cui una bolla all'interno di un liquido occuperà sempre la posizione più elevata.
Esempio di livella.
Livella a bolla.
martedì 28 maggio 2013
Unità di misura nell'architettura
Unità di misura
Mattone fondamentale nella trattazione di questo blog improntato al tema dell'architettura è sicuramente la trattazione delle unità di misura.
Le unità di misura adottate nel S.I. (sistema internazionale) sono sette e sono:
1) Intensità di corrente elettrica, misurata in ampere (A);
2) Intensità luminosa, misurata in candele (Cd);
3) Lunghezza, misurata in metri (m);
4) Massa, misurata in chilogrammi (kg);
5) Quantità di sostanza, misurata in moli (mol);
6) Temperatura, misurata in kelvin (K);
7) Intervallo di tempo, misurato in secondi (s).
Tuttavia in architettura si devono tenere presente anche altre unità di misura che non fanno parte del sistema internazionale perche sono unità derivate, come per esempio:
- Forza, misurata in newton (N);
- Pressione, misurata in pascal (Pa);
- Energia, lavoro e calore, misurati in joule (J);
- Potenza, misurata in watt (W);
- Angolo piano, misurato in radianti (rad);
- Area, misurata in metri quadrati (m^2);
- Volume, misurato in metri cubi (m^3);
- Densità, misurata in chilogrammi al metro cubo (kg/m^3);
Tabella delle unità di misura derivate.
In questa classificazione delle unità di misura nell'architettura in generale, può rientrare anche il concetto di modulo architettonico.
Un modulo architettonico è una misura di grandezza o unità che viene ripetuta più volte in maniera da dare proporzioni equilibrate in un edificio o un insieme di edifici.
Nell'arte classica il modulo corrispondeva al diametro maggiore di una colonna.
L'uso del modulo, seppure mai completamente accantonato e anche se non più ispirato alla colonna, ma ad altre unità di misura, venne ripreso in età rinascimentale da architetti quali Filippo Brunelleschi e Leon Battista Alberti.
L'architettura modulare è stata molto diffusa nel XX secolo nell'edilizia popolare e industriale: si pensi alle case a schiera o ai capannoni industriali in serie.
Esempio di modulo architettonico.
Architettura modulare.
Nell'antichità naturalmente non si erano ancora ideate le unità di misura di grandezze fondamentali e derivate che rientrassero in una classificazione come quella del sistema internazionale valido in tutto il mondo, bensì vi erano altre unità di misura.
La misura fondamentale nell'uso civile e militare era il pes che corrispondeva a circa 29,6 cm, che aveva origine greche e derivava dal piede attico.
Multipli del pes erano il passus (equivalente a cinque piedi) e l'actus (120 piedi, circa 3552 cm).
Poi vi era l'actus quadratus (1260 m^2), lo iugerum (due actus quadrati), l'heredium (due iugeri) e infine la centuria (cento heredia).
Informazioni tratte principalmente da:
- Wikipedia;
- "Storia delle macchine"- Vittorio Marchis;
- "La grande enciclopedia"- Rizzoli;
- Google immagini.
mercoledì 22 maggio 2013
Marco Vitruvio Pollione- De architectura
De architectura
Marco Vitruvio Pollione (dal latino Marcus Vitruvius Pollio 80 a.C.-15 a.C circa) è stato un architetto e scrittore romano, attivo nella seconda metà del I secolo a.C. ed è considerato il più famoso teorico dell'architettura di tutti i tempi.
"De architectura"- Marco Vitruvio Pollione
Un'opera di fondamentale importanza nella storia dell'architettura è sicuramente il "De architectura" scritto da Marco Vitruvio Pollione e dedicato ad Augusto. L'opera è in realtà un trattato latino scritto molto probabilmente tra il 29 e il 23 a.C. e rappresenta l'unico testo sull'architettura pervenutoci dall'antichità: per questo motivo è molto importante e anzi costituisce una delle fonti principali della moderna conoscenza sui metodi costruttivi degli antichi romani e della progettazione di strutture come aquedotti, porti, edifici, macchine, strumenti di misurazione e utensili.
Il "de architectura" è composto in dieci libri, a ciascuno dei quali è preposta una prefazione.
In questo trattato, Vitruvio dà all'architettura il titolo di scienza e la eleva al primato, in quanto contiene praticamente tutte le altre forme di conoscenza.
L'architetto deve avere le nozioni di geometria (per conoscere le forme con cui lavora), la matematica (per svolgere calcoli sulla stabilità dell'edificio), l'anatomia e la medicina (per poter calcolare le giuste proporzioni), l'ottica e l'acustica (in caso di costruzione di teatri); deve inoltre essere a conoscenza della legge (la costruzione deve seguire norme ben precise), la teologia e l'astronomia (in caso di edificazione di templi, questi dovranno essere graditi agli Dei e dovranno tenere conto della posizione degli astri)e infine la meteorologia (il microclima del luogo di costruzione dell'edificio è fondamentale per le caratteristiche che deve avere).
Progettazione di un tempio
Infine, come ci suggerì Claude Perrault, grande medico nonchè architetto, l'architettura nel trattato di Vitruvio Pollione deve sostanzialmente soddisfare tre categorie:
- la "firmitas" (ovvero la solidità);
- l'"utilitas" (ovvero la destinazione d'uso);
- la "venustas" (ovvero la bellezza).
Ordini architettonici
Marco Vitruvio Pollione
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lunedì 20 maggio 2013
Etimologia del termine "architetto"
Architectus
Secondo la definizione generale, "l'architetto è la figura professionale massimamente esperta della progettazione architettonica a qualsiasi scala e spazio, del restauro dei monumenti, della progettazione del paesaggio, dell'allestimento, dell'estimo immobiliare e del disegno.
Storicamente è tra gli attori principali della trasformazione dell'ambiente costruito.
Gli architetti trovano impiego non solo nel campo dell'edilizia, ma anche in settori più o meno affini all'architettura, come design ed ergonomia."
Ciò che può essere davvero interessante, consiste nell'analizzare l'etimologia della parola "architetto".
Il termine deriva dal latino architectus e dal greco αρχιτέκτων (arkhitekton), parola composta da arkhi (capo), particella prepositiva che serve a denotare "superiorità", autorità, ma soprattutto pensiero, ossia responsabilità e consapevolezza di colui che si accinge a costruire, e tèkton particella che riguarda l'azione, l'operatività (tecnico ingegnere).
Dal termine di "architetto" è derivato quello di "architettura" (non il contrario).
Di seguito sono elencate le varie traduzioni nelle altre lingue della parola "architetto":
arkitekt (albanese e svedese);
arhitekta (bosniaco);
arquitecte (catalano);
architekt (ceco);
arhitekta (croato);
arkitekt (danese);
arhitekt (estone);
arkkitehti (finlandese);
architecte (francese);
αρχιτέκτων (greco);
architect (inglese);
arkitekt (islandese);
architectus (latino);
arhitekts (lettone);
architektas (lituano);
arkitek (malese);
arkitekt (norvegese);
architect (olandese);
architekt (polacco);
arquiteto (portoghese);
arhitect (rumeno);
architekt (slovacco);
arhitekt (sloveno);
arquitecto (spagnolo);
architekt (tedesco);
mimar (turco);
مهندس معماري (arabo);
אדריכל (ebraico);
Questo elenco è a mio parere molto significativo poichè, osservandolo con attenzione, possiamo chiaramente constatare come tutte le lingue si somiglino e abbiano grosso modo la stessa radice.
Tuttavia ci sono delle eccezioni, come per esempio nella lingua turca, dove il termine "mimar" non sembra avere niente a che fare con il termine latino "architectus" da cui le altre lingue derivano.
Può dunque essere interessante chiedersi il motivo di tale discordanza ed è proprio per questa ragione che ho voluto comprendere la lingua turca nell'elenco precedente.
Il motivo è sostanzialmente molto semplice: la lingua turca, così come l'arabo e l'ebraico, è come se cercasse in qualche modo di contrastare le altre lingue derivanti dal latino e dal greco; questo rappresenta in sostanza l'esempio di come la cultura del Medio Oriente abbia trovato un modo efficace per porsi in alternativa al mondo latino.
lunedì 13 maggio 2013
Il mistero delle cattedrali gotiche
Le cattedrali gotiche, oltre a stupire per la loro maestosità e per le loro dimensioni, sono avvolte da un velo di mistero che le rende ancor più affascinanti.
Una delle tante leggende che si raccontano sulle Cattedrali Gotiche afferma che basterebbe trovare la pietra giusta, rimuoverla, e l’intera cattedrale si affloscerà come un castello di carte. C'è chi afferma che i loro costruttori fossero gli eredi spirituali di Hiram, il mitico architetto dell'antico Tempio di Gerusalemme: sarebbero stati i Cavalieri Templari a indagare sugli antichi segreti ebraici nascosti nel sottosuolo di quel paese, a scoprire, in qualche nascondiglio sopravvissuto alla distruzione del Tempio, le "Leggi Divine dei Numeri, dei Pesi e delle Misure" che governano questo tipo di costruzioni.
Hiram Abif
Resta il fatto che le leggende sulle cattedrali iniziarono a fiorire fin dalla loro origine e che questa stessa origine è ancora oggi avvolta nel mistero; questi edifici sono uno dei tanti esempi di costruzioni, civiltà, scuole di pensiero sorte all’improvviso e senza alle spalle alcun entroterra culturale o architettonico che ne permetta la collocazione nel tempo.
Intorno all’anno 1128, proprio in coincidenza con il ritorno dei templari in terra di Francia, iniziano a sorgere le prime Cattedrali; esse non hanno nulla in comune con il precedente stile romanico e gli uomini che vi lavorano appartengono a corporazioni dalle forti componenti esoteriche quali i Compagnons ed i Maçons; la maggior parte degli edifici viene costruita su luoghi che in precedenza avevano ospitato aree sacre, soprattutto in riferimento al culto della Grande Madre, oppure su quelle linee che in seguito verranno chiamate “Punti di forza” e che oggi conosciamo meglio con il nome di Ley Lines.
Sia il decoro interno che quello esterno risente in maniera quasi ossessiva della presenza di simboli magici ed alchemici, tanto che il celebre quanto misterioso Fulcanelli, definisce a ragione le cattedrali come “veri e propri libri di pietra”, gigantesche descrizioni dell’opera alchemica o meglio, del percorso iniziatico che l’uomo deve compiere per attuare il passaggio dallo stato bruto e materiale a quello che lo accosta e quasi accomuna a Dio.
Fulcanelli
Tra i tanti simboli, la rosa è quello più ricorrente, simbolo che si accosta al Graal ed al Sigillo di Salomone, cioè al sigillo alchemico che indica l’esatto tempo da impiegare per la preparazione della Pietra Filosofale.
Altre teoria che vede come protagoniste proprio le Cattedrali Gotiche è quella che le accomuna a dei veri e propri “ricevitori”; esse, in base alla loro disposizione, riceverebbero la potenza solare dal cielo e quella lunare dalla terra, cioè dalle loro stesse viscere; d’altra parte il ricorrere alle simmetrie nella loro costruzione è riscontrabile in molti modi, basti pensare che i pozzi dei sotterranei hanno una profondità che corrisponde all’altezza della guglia più alta, cioè la esteriorizzazione della simmetria tra cielo e terra.
Un altro elemento di grande mistero sta nel fatto che nel nel 1118, Bernardo di Chiaravalle fa il suo ingresso a Chartres seguito da altri otto cavalieri; in quello stesso periodo già in dieci città della Francia si innalzano cattedrali, Chartres sarà l’undicesima e su una collina già un tempo teatro di riti pagani e druidici si iniziano i lavori sotto la spinta dello stesso Bernardo.
Undici cattedrali, l’undicesima dedicata a Notre Dame, tutte nella stessa zona e tutte volute da Bernardo di Chiaravalle.
Ma il mistero non si ferma qui; quello che inizialmente può apparire come il gesto estremo di un infervorato credente, nasconde in realtà un segreto molto più grande ed impenetrabile; se proviamo infatti ad unire con una matita su una carta geografica, le varie città volute da Bernardo, constateremo che esse sono disposte esattamente come la costellazione della Vergine!
Costellazione della vergine e mappa delle cattedrali volute da Bernardo
Bernardo di Chiaravalle
Per ulteriori approfondimenti:
http://fratellomassone.blogspot.it/2012/03/leggenda-di-hiram-abif.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Bernardo_di_Chiaravalle
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Mappa cattedrali gotiche
Ecco a voi una mappa, a mio avviso molto significativa, che rappresenta la collocazione delle più importanti cattedrali gotiche.
lunedì 6 maggio 2013
La cattedrale di Rouen
La cattedrale di Rouen
Su consiglio del professor Marchis, ho provato a immaginare un quadro che potesse rappresentare questo blog. Immediatamente, ho subito pensato alla celebre rappresentazione, o meglio anzi, alle celebri rappresentazioni della cattedrale di Rouen di Claude Monet.
Monet é probabilmente il pittore che, forse più di tutti, rappresenta ai nostri occhi l'impressionismo.
Impressionismo non significa copiare la realtà per quello che è, ma significa pitturare le impressioni di ciò che si dipinge, significa guardare all'oggetto che si vuole rappresentare con un nuova necessità: si sente ovvero il bisogno di esprimere, attraverso la propria opera, le impressioni che sono suscitate in noi.
George Clemenceau, grande statista francese nonchè amico di molti impressionisti, disse: "Le tele avrebbero potuto essere cinquanta, cento, mille, tante quante i minuti della sua vita."
Proprio la celebrità del monumento, oggetto di visite turistiche, riprodotto in migliaia di fotografie, dà a Monet l'occasione di superare la banalità della cartolina illustrata che inquadra equilibratamente il soggetto; la facciata è vista obliquamente e solo in parte; le torri sfuggono alla nostra attenzione.
Infine, un motivo per cui questa serie di opere è a mio parere così affascinante consiste nel fatto che non essendo mostrata nè l'altezza, nè la larghezza della cattedrale, ciascuno di noi può integrarla secondo la propria sensibilità, così che da semplici spettatori, ci trasformiamo anche noi in attori.
per ulteriori informazioni:
domenica 5 maggio 2013
martedì 30 aprile 2013
Tommaso Garzoni, "La piazza universale di tutte le professioni del mondo".
"La piazza universale di tutte le professioni del mondo"
Un'opera prodigiosa intitolata "La piazza universale di tutte le professioni del mondo" venne scritta nel 1585 da Tommaso Garzoni.
Come già si può intuire dal titolo, quest'opera offre un'importantissima analisi di tutte le professioni conosciute, svolte fino al XVI° secolo, con una quantità sterminata di dati su tutti i mestieri fino ad allora conosciuti; di conseguenza questa raccolta assume un ruolo di fondamentale importanza, sia per quanto riguarda l'aspetto culturale e sia soprattutto per quanto concerne l'aspetto storico.
Naturalmente in questa incredibile raccolta non poteva mancare il mestiere dell'architetto.
Leggendo a pagina 556 si possono trovare importanti informazioni e curiosità sul mestiere dell'architetto: in particolare si può scoprire che il primo uomo a parlare di architettura si ritiene essere stato Agatarco Atheniese e poi in seguito Democrito, Anassagora, Archimede e così via.
Tommaso Garzoni - "La piazza universale di tutte le professioni del mondo".
"La piazza universale di tutte le professioni del mondo", pagine 556,557 in cui si parla del mestiere dell'architetto.
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